Come riconoscere l'astenia e affrontarla con rimedi efficaci
L'astenia è una condizione complessa e difficile da affrontare, caratterizzata da una persistente sensazione di stanchezza e mancanza di energia, che rende complicato svolgere anche le più semplici attività quotidiane.
Sebbene possa colpire persone di ogni età, con l'avanzare degli anni, a causa dei cambiamenti fisiologici che il corpo attraversa, è più comune avvertire una sensazione di fatica persistente. Ad oggi, esistono rimedi efficaci, ma prima è fondamentale comprendere ed indagare appieno le cause. Riconoscere i sintomi tempestivamente, infatti, è utile per poter affrontare al meglio questa problematica debilitante.
Cos'è l'astenia?
Il termine "astenia" proviene dal greco e significa "mancanza di forza o vigore". Si tratta di un sintomo complesso, difficile da descrivere in modo preciso, poiché le sue manifestazioni sono soggettive e possono variare significativamente da persona a persona.
Distinguere in maniera accurata l'astenia da altre condizioni patologiche è di fondamentale importanza per individuare il trattamento più opportuno a ripristinare il benessere dei soggetti colpiti. Questo processo, però, richiede un'approfondita analisi dei sintomi e una diagnosi differenziale.
Per prima cosa è necessario prestare attenzione alla durata della sintomatologia: si parla di "stanchezza prolungata" quando la condizione persiste per oltre un mese, mentre il termine "stanchezza cronica" si riferisce a sintomi che durano oltre sei mesi.
Nonostante esistano trattamenti efficaci per affrontare questa problematica, che spesso si concentrano sulla cura della causa sottostante, è importante evitare l'uso indiscriminato di farmaci come antidepressivi o ansiolitici, che non sono sempre la scelta migliore.
Ciò che è certo è che, per diagnosticare la sindrome da stanchezza persistente, i medici devono eseguire esami e accertamenti specifici per escludere altre patologie, e di solito lo fanno seguendo dei criteri stabiliti da un protocollo internazionale.
In sostanza, la sindrome da astenia è una condizione che colpisce un numero significativo di persone e ha un impatto rilevante sia a livello sociale che psicologico; pertanto, è fondamentale consultare il medico e seguire scrupolosamente le indicazioni specialistiche per affrontare questa condizione e ritrovare il proprio benessere fisico e mentale.
Come si manifesta l'astenia?
L'astenia si manifesta con una sensazione di debolezza che non solo persiste, ma tende ad aumentare nel tempo. La fatica, infatti, non si allevia con l’integrazione di un buon riposo notturno e può diventare particolarmente debilitante, tanto che anche il minimo sforzo fisico può portare a un esaurimento quasi completo delle forze.
Inoltre, il sonno non risulta mai ristoratore, con il risveglio che lascia la sensazione di non aver riposato affatto. La lucidità mentale diminuisce notevolmente, con difficoltà di concentrazione e rallentamento dei riflessi e una sensazione generale di affaticamento mentale definita "nebbia mentale".
Non è raro sperimentare anche una sensazione di affanno anche dopo aver eseguito sforzi leggeri. Alcuni pazienti possono inoltre avere difficoltà digestive, come nausea o disturbi gastrointestinali. In molti casi, l'umore diventa più irritabile e si verificano sbalzi emotivi importanti, con una crescente frustrazione dovuta all’affaticamento e alla spossatezza.
L'astenia, quindi, non è solo semplice debolezza, ma è una condizione che coinvolge sia il corpo che la mente, con una serie di sintomi debilitanti che impediscono di vivere appieno la propria vita.
Legame tra stanchezza e avanzare dell'età
Con l'avanzare dell'età, le persone spesso affrontano una complessità clinica maggiore dovuta alla presenza di malattie croniche che interagiscono tra di loro. Inoltre, il processo di invecchiamento può portare allo sviluppo di condizioni cliniche difficili da diagnosticare e definire, in cui la stanchezza pare essere un sintomo preponderante della senilità. Questa evidenza è, infatti, molto comune negli anziani e può compromettere significativamente la loro capacità di svolgere le normali attività giornaliere.
Nonostante la sua elevata diffusione e il suo impatto negativo sulla qualità della vita, l’astenia viene spesso sottovalutata e viene talvolta vista come una conseguenza inevitabile dell'invecchiamento. La difficoltà di "misurare" questo sintomo, unita alla sua natura soggettiva, rende la valutazione in ambito clinico molto complicata.
Non solo il quadro clinico generale è difficile da definire, ma anche delimitare chiaramente la sintomatologia può diventare una sfida non da poco e, sebbene le molteplici cause non siano ancora completamente chiare, è noto che la nutrizione gioca un ruolo fondamentale nello sviluppo della condizione, specialmente negli over 50.
Una dieta equilibrata è cruciale per mantenere l'energia e prevenire l'affaticamento; inoltre, la carenza di vitamine essenziali può contribuire significativamente alla sensazione di fatica. In particolare, le vitamine del gruppo B, la vitamina D e il ferro sono spesso insufficienti con l'avanzare dell'età, e la loro mancanza può aggravare la sensazione di stanchezza. Anche l'impatto della pandemia di COVID-19 ha messo in evidenza come una nutrizione inadeguata e carenze vitaminiche possano aggravare la sensazione di debolezza nella popolazione anziana.
In generale, quindi, è possibile affermare che l'incidenza dell'astenia aumenta con l'età, colpendo principalmente gli uomini e più della metà dei nuovi casi viene diagnosticata in persone sopra i 65 anni. I pazienti spesso presentano sintomi severi, non solo debolezza muscolare, ma anche problematiche legate alla vista e ai muscoli oculari o quelli coinvolti nella deglutizione, che sono anche manifestazioni tipiche della miastenia, ovvero una debolezza muscolare progressiva.
È importante prestare sempre molta attenzione a ogni disturbo e riferire tutto ai medici specialisti competenti, per ottenere una diagnosi precoce e migliorare la prognosi.
Trattamenti e rimedi utili a tutte le età
Il trattamento dell'astenia varia in base alla causa sottostante. Se, per esempio, la fatica è legata a fattori psicologici, in alcuni casi l'uso di antidepressivi può portare a miglioramenti; se, invece, la causa è collegata a malnutrizione o mancanza di vitamine e sali minerali, la cura sarà incentrata sulla modifica o sulla creazione di un piano nutrizionale ad hoc. In ogni caso, indipendentemente dalla causa, ci sono alcune pratiche che possono aiutare a ridurre i sintomi.
Uno dei principali consigli è quello di praticare attività fisica regolarmente; anche camminare per 20-40 minuti al giorno può essere un buon punto di partenza per chi non è abituato all'esercizio e ha bisogno di incrementare gradualmente il livello di movimento. È fondamentale, però, consultare il medico per adattare un programma di allenamento alle proprie condizioni fisiche e, soprattutto, alla propria età.
Inoltre, stabilire una buona routine del sonno, cercando di andare a letto non troppo tardi e svegliarsi sempre alla stessa ora, può essere un'ottima strategia. Anche pianificare delle pause per il riposo durante la giornata, può aiutare a migliorare la sensazione di stanchezza.
Infine, è utile organizzare le proprie attività in modo equilibrato, evitando di concentrare troppo impegno fisico o mentale in un breve lasso di tempo. Distribuire gli sforzi e non fare movimenti bruschi e troppo veloci durante la giornata permette di gestire meglio l'energia e prevenire l'affaticamento eccessivo.
Per quanto riguarda l'alimentazione, le linee guida raccomandano di consumare almeno cinque porzioni di frutta e verdura al giorno e di includere nella dieta carboidrati amidacei (cereali, patate e legumi). Si evidenzia anche l'importanza di consumare alimenti ricchi di ferro, per fornire adeguati livelli di energia all'organismo.
In aggiunta, si evidenzia l'importanza di modificare il proprio comportamento, riducendo il consumo di alcol ed eliminando o limitando al massimo il fumo.
È importante sottolineare che nessun alimento, nemmeno quelli definiti "super-cibi", è in grado di fornire da solo un'immediata carica di energia. Tutti i nutrienti essenziali, come vitamine e minerali, possono essere ottenuti attraverso una dieta equilibrata e sana. Per alcune persone, soprattutto i soggetti considerati a maggior rischio di carenze nutrizionali, potrebbe essere consigliato l'uso di integratori, in quanto l'affaticamento è spesso osservato in presenza di carenze di micronutrienti.
Il ruolo dell'integrazione vitaminica
L'integrazione nutrizionale può avere un ruolo cruciale nel miglioramento dei sintomi dell'astenia, contribuendo a ridurre la fatica e a favorire il benessere complessivo. Alcuni nutrienti e vitamine, infatti, sono essenziali per il corretto funzionamento del corpo, in particolare per i processi energetici a livello cellulare.
L'integrazione di questi elementi può supportare l'energia fisica e mentale, promuovendo un miglioramento significativo della qualità della vita, specialmente in caso di stanchezza persistente.
Di seguito, un elenco dei principali nutrienti e vitamine che possono essere utili nel trattamento dell'astenia.
- Vitamina D: gioca un ruolo cruciale nel mantenimento della salute ossea e la sua carenza è spesso associata alla stanchezza fisica e mentale; in particolare, negli anziani, la vitamina D è fondamentale per migliorare il livello di energia complessiva.
- Vitamina B12: contribuisce al metabolismo energetico e al corretto alla salute del sistema nervoso, soprattutto dopo i 50 anni.
- Coenzima Q10: è fondamentale per la produzione di energia nelle cellule, in particolare nei mitocondri; con le sue proprietà antiossidanti, il coenzima Q10 supporta la protezione cellulare e può ridurre la stanchezza, migliorando la vitalità specialmente negli anziani.
- Selenio: grazie alle proprietà antiossidanti, aiuta a combattere l'infiammazione e a supportare il sistema immunitario, migliorandone l'efficacia nella difesa contro infezioni e malattie; la sua carenza è associata a sintomi di stanchezza e a una ridotta capacità di resistenza a stress fisici e psicologici.
- Acidi grassi Omega-3: noti per i loro effetti benefici sulle infiammazioni croniche, gli Omega-3 aiutano a ridurre il livello di stress ossidativo e sono particolarmente utili in condizioni di affaticamento causato da disturbi infiammatori.
- Magnesio: la sua integrazione è cruciale per il buon funzionamento del sistema nervoso e una carenza può causare ansia, insonnia, difficoltà di concentrazione e crampi muscolari. Il magnesio, combinato con la vitamina B6, aiuta a gestire molto bene sia lo stress emotivo che i sintomi della depressione; inoltre, in sinergia con il potassio, contribuisce al normale funzionamento muscolare.
L'assunzione di questi nutrienti può essere utile nella gestione dei sintomi dati dall’astenia, ma è sempre consigliabile consultare uno specialista prima di intraprendere qualsiasi forma di integrazione. Una visita medica di controllo permette di valutare l'origine del problema e di definire un piano di terapia personalizzato.